Come scegliere il cellulare Samsung in base alla risoluzione della fotocamera: info e consigli utili

Per quanto i due mondi possano apparire molto lontani, le tecnologie adottate sugli smartphone Samsung di ultima generazione strizzano l’occhio al mondo della fotografia professionale. Senza adoperare un linguaggio eccessivamente tecnico, basti fare un’equiparazione sul numero di pixel di un sensore montato su smartphone ed uno montato su una reflex di media fattura. Seppur nella quasi totalità dei casi lo smartphone abbia una risoluzione superiore rispetto ad un macchina professionale, perché quest’ultima riesce a catturare dettagli che il sensore del telefono non riesce ad immortalare?

La risposta risiede essenzialmente in tre elementi di base:

• Apertura del diaframma
• Numero di punti di messa a fuoco
• Ottimizzazione della matrice dei subpixel 

Dei tre punti precedentemente elencati, quello di maggior interesse per il mondo dei cellulari Samsung è il terzo. Per entrare nel concreto, basti pensare al nuovissimo Galaxy S20. Il suo obiettivo da “soli” 12 megapixel, lo hanno posto al centro dell’attenzione; in un mercato la cui tendenza è quella di montare obiettivi con un numero elevatissimo di megapixel, Samsung ha deciso di andare in controtendenza. La motivazione di tale scelta risiede nello studio approfondito che il marchio coreano ha condotto per ciò che concerne l’ottimizzazione della matrice dei pixel.

Senza adoperare un linguaggio eccessivamente tecnico, Samsung ha reinventato la matrice dei pixel cambiandola da RGB (ossia Red, Greed, Blue) a RYB (ovvero Red, Yellow, Blue). La sostituzione del verde con il giallo, ha posto sotto i riflettori il fatto che il brand coreano ha condotto il proprio studio a partire dalla composizione dei colori primari e secondari. Dal momento in cui l’obiettivo principale da 12 mpx è affiancato da altri due obiettivi, il software ha in mano il compito di costruire un puzzle composto da tre foto che vengono scattate e sovrapposte in contemporanea per poi essere immediatamente post processate dal software.

I primissimi modelli messi in commercio, hanno infatti dovuto beneficiare di importanti aggiornamenti firmware che andassero a regolare questo inedito metodo di funzionamento della fotocamera. Una volta regolate tutte le imperfezioni tramite gli appositi aggiornamenti, possiamo affermare con molta sicurezza che questo sensore proposto dalla casa coreana conferisce un‘esperienza d’uso ottimale.  

Il pioniere di questa rivoluzione della fotografia su smartphone targata Samsung, si chiama Galaxy S20. Questo dispositivo è un top di gamma il cui cuore battente è un processore octa core da 2,7 gHz, affiancato da 8GB di memoria RAM. La memoria interna – da 128GB di capacità – è espandibile tramite micro SD. La dimensione del display è di 6,2″ pollici, ma qualora vi sembrasse troppo piccolo, potete eseguire l’upgrade verso il fratello “S20+”. La fotocamera di questo telefono è uno dei punti forti di questo dispositivo che offre persino la possibilità di girare video in formato 4K a 60fps. A seguire, ecco le caratteristiche tecniche complete di questo smartphone.